Chi siamo

Nell’ambito del collegamento con IRC (Italian Resuscitation Council), la  (Gruppo Italiano Formazione Emergenza Sanitaria Andria) è un Gruppo che coinvolge operatori sanitari di diverse discipline (medici, infermieri operanti in unità ospedaliere di emergenza) accreditati quali docenti Istruttori IRC dei corsi informativi e formativi delle tecniche di supporto di base alle funzioni vitali (BLSD, PTC, PBLSD) presso l’IRC di Bologna.Nell’ambito della nostra finalità sociale di promozione della cultura della Emergenza sanitaria, diffondiamo gli elementi teorici indispensabili per comprendere i principi e tecniche  che necessariamente devono essere associati ad un corso di tipo pratico-comportamentale per garantire l’acquisizione delle “abilità” del BLS-D (supporto delle funzioni vitali con tecniche di base con l’impiego di defibrillatori semiautomatici esterni), PTC (assistenza al politrauma in ambito pre-ospedaliero), PBLSD (supporto delle funzioni vitali in ambito pediatrico).

Il D.Lgs 626/94- 81/08 sulla “Sicurezza nei posti di lavoro” prevede l’avvio del “Pronto Soccorso in azienda” e della formazione nei posti di lavoro di “addetti al pronto soccorso” da formarsi con corsi di istruzione sia pratica che teorica. Ma non soltanto la tutela dei lavoratori sul posto di lavoro è un imperativo socio assistenziale e una risposta intelligente allo spirito del citato decreto. Anche la diffusione capillare della “catena della sopravvivenza” e delle “manovre di mantenimento” aiuteranno le possibili vittime di situazioni di emergenza ed urgenza (folgorazione, incidente stradale, annegamento, soffocamento da corpo estraneo, caduta accidentale, collasso per malessere generale, arresto cardiaco, etc.) che si realizzano nei posti di lavoro, per strada, a casa. Non soltanto la tempestività la “golden hour” dell’intervento, ma anche la conoscenza e la capacità applicativa delle nozioni teoriche-tecniche BLS e BLSD da parte dell’operatore “occasionale o addetto” di assistenza in regime di urgenza può SALVARE UNA VITA !

 GRUPPO ITALIANO FORMAZIONE EMERGENZA SANITARIA ANDRIA

CAMPO DI AZIONE E FINALITA’

E’ un progetto di sensibilizzazione e di promozione della cultura dell’emergenza ma, soprattutto, è un Corso di formazione teorico-pratico alle procedure e “manovre di mantenimento” della Rianimazione Cardiopolmonare di base con l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici esterni, per quanti “non medici” potranno, a vario titolo, essere chiamati ad applicare le tecniche di sostegno di base delle funzioni vitali con defibrillatore (Basic Life Support defibrillation).

CONSIDERAZIONI E BISOGNI SU CUI SI VUOLE INCIDERE

Non raramente ci si trova coinvolti in situazioni di urgenza e di emergenza per cui diventa fondamentale saper intervenire nel modo più corretto possibile. Situazioni di emergenza, d’altronde, possono realizzarsi ovunque, a casa come per strada, sul posto di lavoro come in vacanza: sempre, però, la sopravvivenza della persona in pericolo di vita dipenderà dalla tempestività ed adeguatezza degli interventi specifici. La folgorazione, l’incidente stradale, l’annegamento, la crisi di soffocamento da corpo estraneo, il collasso da malessere generale o l’arresto cardiaco sono soltanto alcuni esempi in cui la tempestività dell’intervento (la golden hour) può salvare la vita; determinante per il successo del pronto intervento è, ovviamente, anche la conoscenza e la capacità applicativa delle nozioni teorico-tecniche BLSD, da parte dell’operatore di assistenza in regime d’urgenza. La Morte Cardiaca Improvvisa colpisce, ogni anno, una persona su mille e molte di esse possono essere salvate, anche se non è prontamente disponibile un medico o un soccorritore esperto, attivando la “catena della sopravvivenza” che consta di quattro fasi ( 1° fase: attivazione precoce del sistema di allarme-emergenza; 2° fase: avvio precoce delle manovre cardiopolmonari di rianimazione; 3° fase: defibrillazione precoce; 4° fase: terapia intensiva instaurata da Centro od equipe specializzata ). Ma la Morte Improvvisa è, nell’ 80-90 % dei casi, legata a disturbi ipercinetici ventricolari sicchè la possibilità di disporre capillarmente e precocemente della terapia elettrica con defibrillatore semiautomatico esterno amplia indiscutibilmente le possibilità di successo del BLS perché alla manovra di “mantenimento” aggiunge una possibilità terapeutica risolutiva.  Diffondere ed addestrare capillarmente sul territorio, sui posti di lavoro, all’uso della manovra salvavita BLSD ( ai sensi della legge 22/03/2001, l’uso dei defibrillatori semiautomatici definiti “intelligenti” perché analizzano automaticamente il ritmo cardiaco e stabiliscono anche l’opportunità di una scarica è infatti consentito in sede extraospedaliera anche a personale non sanitario ( non è necessario quindi, essere medici o infermieri che abbiano ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare ) appare quindi un imperativo socio-assistenziale ed una efficace ed intelligente risposte allo spirito ed al dettato del decreto legislativo 626/94 sulla sicurezza nei posti di lavoro ( avvio del “Pronto Soccorso in azienda” e della formazione sui posti di lavoro di “addetti al pronto soccorso” da formarsi con corsi di istruzione sia pratica che teorica ).

OBIETTIVI

La finalità del Corso BLSD è quello di informare e formare all’utilizzo – nel più ampio progetto di BLS – della manovra salvavita con defibrillatore ( 3° fase ): ogni minuto che passa dall’inizio dell’arresto cardiaco fa, infatti scendere del 10% circa la probabilità di successo della scarica elettrica data col defibrillatore. BLSD, infatti, è sapere,  saper fare e saper essere:

Sapere è conoscere gli obiettivi, i campi di azione e le tecniche di BLSD;

Saper fare è la capacità di eseguire in modo corretto, rapido ed automatico le manovre salvavita sequenze e le tecniche di Rianimazione Cardiopolmonare di Base con l’ausilio della Defibrillazione per conseguire un risultato assistenziale efficace, efficiente, vitale;

Saper essere è la padronanza, la capacità di controllo delle proprie emotività ed ansie; è la consapevolezza di essere – nelle circostanze di urgenza e di emergenza – operatore in grado di applicare efficacemente ed efficientemente le tecniche di BLSD.

PTC BASE ( Prehospital Trauma Care). È il protocollo dell’IRC per l’approccio preospedaliero al traumatizzato;

TRAUMA: è la prima causa di morte nelle persone di età inferiore ai 40 anni.

PREVENZIONE al trauma: alcuni esempi sono l’obbligo dell’uso di cinture in auto, per tutti i passeggeri, l’obbligo all’uso del casco in moto. La percentuale di morti prevenibili è stimata tra il 33% e il 73%.

TRATTAMENTO ADEGUATO in AMBITO PREOSPEDALIERO LA MORTALITA’ e gli ESITI INVALIDANTI dipendono da: danno primario , che è molto importante e può provocare: ipossia (mancanza di ossigeno), ipercapina (concentrazione di gas), ipovolemia (mancanza di sangue), ipotensione (pressione bassa) danno secondario : è una conseguenza e un aggravamento delle patologie sopra citate; sarà maggiore se le patologie non vengono controllate; si deve cercare di limitarlo, e questo è possibile applicando le manovre adeguate.

OBIETTIVI PTC

Ridurre la mortalità nella prima fase dell’intervento MA SOPRATTUTTO limitare i danni secondari ed evitare manovre incongrue (=manovre da non fare), come ad esempio far camminare un traumatizzato con sospetta lesione di colonna

CENTRALIZZAZIONE

Tutti i traumatizzati devono essere convogliati nei TRAUMA CENTER, che sono attrezzati 24 ore su 24 per eseguire immediatamente gli esami (es. TAC), e non in un Pronto Soccorso qualunque, perché sarebbe una perdita di tempo inutile.

POLITRAUMA

È la presenza lesioni a due o più distretti corporei che possono coesistere con la compromissione più o meno delle funzioni vitali

GOLDEN HOUR (ora d’oro)

Un intervento qualificato nelle prime ore dal momento dell’evento aumenta la probabilità di sopravvivenza e le qualità di vita del paziente

CATENA del SOCCORSO TRAUMATOLOGICO

  • Allarme e dispatch: il dispatch è un protocollo che viene compilato in C.O. in caso di paziente traumatico (l’infermiere rivolgerà domande diverse al volontario)
  • Triage preliminare
  • Trattamento preospedaliero
  • Centralizzazione
  • Trattamento ospedaliero
  • Verifica di qualità del sistema (per migliorare il sistema stesso)

NOTA: tutti gli anelli della catena sono ugualmente importanti per una buona riuscita dell’intervento

PRIMARY SURVEY

  • Rapida valutazione e riconoscimento di uno stato critico
  • Inizio delle opportune manovre di rianimazione (supporto vitale)
  • Allarme precoce C.O. con invio ALS (=automedica)
  • Identificazione delle singole lesioni (certe, come ad esempio la frattura di un arto, e potenziali, cioè che si sospettano sulla base della dinamica dell’incidente, come ad esempio una sospetta lesione di colonna)

SECONDARY SURVEY

  • Valutazione della dinamica
  • Valutazione anamnesi (chiedere informazioni sul paziente)
  • Immobilizzazione delle fratture
  • Rivalutazione dei parametri vitali
  • Comunicazione con C.O. 118

PBLSD e Disostruzione delle vie aeree

La cronaca sempre più spesso ci informa di tragedie consumate tra le mura domestiche che riguardano bambini che perdono la vita a causa di ostruzioni da corpo estraneo, cibo, palline di gomma giochi… Esiste comunque nel mondo del primo intervento Pediatrico un drammatico “vuoto formativo” della popolazione e questo fa diventare prioritario il nostro impegno. Ogni anno in Italia il 27 % dei decessi accidentali  è rappresentato da bambini che muoiono per soffocamento da “corpo estraneo”, (palline di gomme, prosciutto crudo, insalata, caramelle gommose, giochi ecc…). Il dato più sconcertante è che chi li assiste nei primi drammatici momenti di solito NON è “formato“ ad eseguire le manovre corrette, generando conseguenze disastrose.
IL NON SAPERE genera errori: prendere per i piedi un bambino che è ostruito e che sta soffocando, o peggio ancora mettere le dita in bocca, sono le prime due cose che vengono fatte dal soccorritore occasionale non preparato e che, solitamente, non sono manovre salvavita.

DESTINATARI E DOCENTI

In ossequio al D.lgs. 626/94 – 81/08 sulla sicurezza nei posti di lavoro (promuove il “Pronto Soccorso in azienda” e la individuazione di “addetti al pronto soccorso”) rientrante nel progetto “sicurezza nel posto di lavoro” di tutela sui luoghi di lavoro. Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato ( in particolar modo quelli che fanno servizio sulle volanti), Militari di rafferma volontaria nelle caserme, Personale addetto agli aereoporti, alle stazioni ferroviarie, alle zone portuali, Insegnanti e persoanle ATAdi scuole materne, elementari, medie inferiori e superiori.

ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

L’organizzazione del progetto BLSD, PTC e PBLSD e il suo sviluppo: teorico – pratico – didattico è realizzato dal Gruppo Italiano Formazione Emergenza Sanitaria Andria ( G.I.F.E.S.A. ) i cui docenti sono Istruttori IRC Bologna.